Rosario Anastasi

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Rosario Anastasi ritratto da Giuseppe Patania

Rosario Anastasi (Acireale, 1806Palermo, 1876) è stato uno scultore italiano[1].

Aci e Galatea, copia in marmo pantografata
Busto di Pietro Paolo Vasta

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1830 si trasferì a Palermo[2], da dove mantenne un vivace contatto epistolare con Mariano Leonardi Gambino che da Acireale gli consigliava di tenere in gran conto le pose delle sculture greche e di leggere Winckelmann e Cicognara. Allievo prima di Giovanni Patricolo, sacerdote, pittore di affreschi a tema sacro, poi di Vincenzo Riolo da cui trasse nozioni sul ritratto nudo, quindi di Valerio Villareale scultore di formazione canoviana, nel 1841 e nel 1846 partecipò alla Esposizione di Belle Arti di Palermo e la seconda volta vinse la medaglia d'oro di seconda classe[3] con l'opera scultoria Aci e Galatea[4][5][6].

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Aci e Galatea, un modello in gesso patinato di non grandi dimensioni, è conservata presso la Pinacoteca Zelantea di Acireale, mentre una copia in marmo pantografata nelle officine artistiche Pierotti & C. di Pietrasanta (Lucca) è ospitata alla Villa Belvedere[7] ambientata su progetto dell’architetto acese Vito Messina nel 1970 [8]in composizione con una vasca d’acqua a significare lo sfortunato epilogo e la metamorfosi dei due amanti.

Busto in altorilievo di Carlo Cottone nell'atrio di Villa Castelnuovo

Ma anche Palermo, nel pantheon siciliano della Chiesa di San Domenico dove sono pure sepolti i suoi primi maestri possiede dell'A., non lontano dalla stele al Beato Giuliano Majali opera del 1821 di Villareale, il monumento del 1849 alla poetessa Lauretta Li Greci morta a neanche sedici anni, opera che risente di tutto l'insegnamento neoclassico assunto in ambiente palermitano. Sempre a Palermo, firma il ritratto di Carlo Cottone nell'atrio di Villa Castelnuovo.

Firma nel 1866 il monumento funerario a Baldassare VII Naselli nella chiesa madre di Aragona (AG)[9][10].

Sempre nella pinacoteca di Acireale è conservato un busto del giurista Nicolò Musumeci; quello (che sarebbe stato ispirato da un autoritratto su tela ormai perduto) di Pietro Paolo Vasta dal piacevole vitalismo 'berniniano'; quello di Lionardo Vigo concepito nella tipologia come un'erma romana ma in analogia con tanti ritratti del Foscolo, etc. La stessa pinacoteca conserva un piccolo olio di Giuseppe Patania che ritrae lo scultore giovane e bohémien.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Brevi note sulla pittura in Acireale accademiadeglizelanti.it
  2. ^ Il Decurionato di Acireale gli accordò nel 1829, su sua richiesta, un assegno annuo di dodici onze «a condizione che si conferisca in un luogo dell'Isola o fuori ove, sotto la direzione di valorosi maestri, potesse attingere il perfezionamento dell'arte plastica».
  3. ^ V. Raciti Romeo, Acireale. Guida storico-monumentale, Acireale, 1927.
  4. ^ Il mito di Aci e Galatea Archiviato il 31 luglio 2011 in Internet Archive. acitrezza.it
  5. ^ Immagine scultura Aci e Galatea grifeo.it
  6. ^ Arte antica e moderna, su Biblioteca Pinacoteca Zelantea - Acireale. URL consultato il 24 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2012).
  7. ^ ACI E GALATEA, su mythologiae.unibo.it, Università di Bologna. URL consultato il 30 marzo 2023.
  8. ^ Il Ventaglio, 23 liberi progetti di architettura, Galatea ed., Acireale, 1986,IT/ICCU/CFI/0052137
  9. ^ Monumento a Baldassare VII Naselli, su beweb.chiesacattolica.it. URL consultato il 14 maggio 2024.
  10. ^ Il cenotafio di Baldassare Naselli Galletti VII. Chiesa Madre, Aragona (AG), su ilcorrieredellastoria.it. URL consultato il 14 maggio 2024.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani, vol. III Scultura, Novecento Editrice, Palermo 1993, pp. 6-7
  • Eugenio Rizzo, Maria Cristina Sirchia, Scultori Siciliani. XIX e XX secolo, Dario Flaccovio Editore, Palermo 2009, p. 168

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